Ancora una volta l’azienda farmacia si trova gestita e strumentalizzata dai vari Stop & Go del governo. Prima viene concessa la possibilità di effettuare vaccini in farmacia ( Decreto 29 Marzo 2021 ) , tutti esultano , tutti vedono una grande porta sfondata, una grande opportunità , una grande fonte di guadagno.

Si susseguono articoli entusiastici per la vittoria politica ottenuta, FEDERFARMA esulta…si prevede una partenza al 16-17 Aprile 2021 con J&J. Poi tra una interpretazione legislativa ed un’altra , tra un dubbio ed un altro ed incertezze varie la partenza viene fatta slittare al 4 GIUGNO 2021. Grandi DUBBI si concentrano soprattutto su SCUDO PENALE e PERICOLOSITA’ VACCINI ma soprattuto la gestione delle reazioni avverse in farmacia. Intanto l’Italia corre nelle vaccinazioni ed ovviamente la richiesta cala anche considerando che in farmacia il cliente paga 6,00 € per l’inoculazione. Finalmente arriva il 4 Giugno e dopo appena 1 settimana arriva uno STOP legata alla incertezza sul vaccino J&J sui pericoli e reazioni avverse connesse. Per cui farmacie che si erano attrezzate , investendo capitali economici ed umani si sono ad oggi trovate con ZERO. Poi in alcune regioni ( tipo LAZIO ) si riparte in altre si aspetta in altre non si riparte.

Molti articoli dei giornali di settore hanno parlato di grande opportunità per risollevare cali di ingressi, cali dei fatturati , cali di vendite di comparti a libera vendita in farmacia. Ma siamo certi che questo tipo di servizi connessi al COVID abbiamo la facoltà di colmare questi vuoti ECONOMICI DELLA FARMACIA ?

La clientela legata a questa tipologia di servizi da recenti studi, è stata valutata come TEMPORANEA in quanto associata a questi servizi e non FIDELIZZATA per cui non utile alla costituzione del famoso bacino di utenza che ” tornerà ” . Con questo vogliamo sottolineare una problematica importante :

DOMANDA FOCUS

CONSIDERATO L’ETERNA LOTTA INTERNA PER IL FARMACISTA TITOLARE TRA FATTURATO MUTUALISTICO SSN CON UNA CONVEZIONE MAI RINNOVATA DA 10 ANNI E L’ETERNA STRUMENTALIZZAZIONE DELLA FARMACIA CON DECRETI CHE DA 10 ANNI HANNO MINATO LA SOPRAVVIVENZA DELLA STESSA ( PARAFARMACIE – DPC – CONCORSONE MONTI – INGRESSO DI SOCIETA’ DI CAPITALI IN PRIMIS ) SAREBBE OPPORTUNO VALUTARE DA PARTE DI FEDERFARMA UN COMPLETO DISTACCO O UNA RINEGOZIAZIONE CONTRATTUALE PIU’ CONSONA AI TEMPI ATTUALI TRA FARMACIE E SSN ?

Secondo una nostra valutazione considerato i dati di andamento di fatturato farmacia degli ultimi 5 anni PRE COVID e questi ultimi 15 mesi POST COVID la risposta è SI al 100%. Il farmacista titolare dovrebbe distaccarsi dal concetto ” RICETTA SSN ” dal concetto MEDICI DI BASE e RINEGOZIARE la sua collaborazione SSN considerando l’aumento dei costi di gestione della farmacia moderna , l’aumento della concorrenza in molti casi al limite della correttezza che le “fantomatiche società di capitali ” sbucate come FUNGHI stanno operando a discapito dei farmacisti titolari privati che si vedono ogni giorno sottrarre quote della FAMIGERATA PIANTA ORGANICA difesa da decenni che una volta costituiva il punto cruciale di tutte le battaglie di FEDERFARMA e che ora non viene più presa in considerazione. Considerando un gruppo che possiede 20-30 farmacie sparse per una città ( Es. MILANO ) sarebbe opportuno considerare il gruppo come UNICA FARMACIA ( perchè di fatto è così ) per cui INVADENTE il mio spazio di vita economica e la mia pianta organica ??? Oppure come si considera oggi ” ERRONEAMENTE “ ogni farmacia del gruppo come unità singola ?

La scusa più usata

Ovvio che il gruppo sceglierà la seconda valutazione ma il privato NON DOVREBBE in quanto le politiche commerciali del gruppo di fatto vengono seguite dal gruppo stesso come UNICA ENTITA’ per cui dove finisce la libera concorrenza e dove comincia la concorrenza sleale non si capisce ed il farmacista titolare privato in molti casi soccombe a livello commerciale. il famoso ZOCCOLO DURO della ricetta SSN non costituisce per molti più fonte di guadagno tra : sconti ASL, trattenute varie ed eventuali e numero di ricette oramai ridotte al minimo storico ( complice anche il COVID19 ) non si comprende perchè il farmacista ancora rincorrere questa chimera commerciale anacronistica . Dobbiamo concentrarci sui SERVIZI RETRIBUITI PROFESSIONALMENTE VALIDI staccandoci dal SISTEMA SANITARIO NAZIONALE , fornendo un servizio professionale e preparato come le aziende con mentalità 4.0 sono obbligate a fare. La Omnicanalità , internet, ecommerce, comunicazione , APP MOBILE sono tutti strumenti esterni che una farmacia 4.0 non può NON AVERE. La comunicazione SOCIAL di una azienda quale è la FARMACIA è fondamentale e non può e non dovrebbe essere affidata a figure di comodo quali figlio, cugino , zio, parente o amico del figlio ma dovrebbe essere gestita da agenzie specializzate con investimenti di budget , programmazione e risultati. Idem il sito istituzionale o ecommerce che sia idem per il semplice whatsapp. IL farmacista non è un TUTTOLOGO ne lo deve diventare deve concentrarsi a fare il FARMACISTA per tutto il resto ci sono figure professionali specializzate . Inoltre la formazione costante, aggiornata e perenne deve essere la BASE del farmacista moderno. Oggi il farmacista effettua la caccia al punto ECM quando invece dovrebbe concentrarsi sulla formazione evolutiva e pratica con o senza ecm ma questo vuol dire investire tempo e denaro e purtroppo la risposta in questi casi è sempre la stessa : ” NON HO TEMPO “.

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